![]() |
|||
Alla fine del 1911 Fano chiede e ottiene di lasciare Parma per assumere la direzione del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, all'epoca il più prestigioso d'Italia, rimasto senza direttore dalla scomparsa di Martucci nel 1909.
I quattro anni trascorsi a Napoli sono piuttosto travagliati a causa dei continui ostacoli posti al suo lavoro dalla precedente amministrazione e delle difficoltà create dall'applicazione della legge di riforma dei conservatori del 6 luglio 1912. Malgrado ciò Fano riesce, affiancato da un Regio Commissario mandato da Roma, il veneziano Alberto Salvagnini, ad avviare un processo di risanamento amministrativo e di rinnovamento didattico dell'istituto, e a portare a compimento questioni rimaste per anni irrisolte: il restauro dell'edificio, in molte parti vetusto e fatiscente, la ristrutturazione della sala per le esercitazioni e i saggi dedicata a Giuseppe Martucci e l'avvio della progettazione della grande sala dei Concerti, la compilazione del regolamento per gli esami, l'istituzione della “Società di concerti annessa al Regio Conservatorio di Musica di Napoli”, congiuntamente con il Teatro San Carlo, volta a organizzare esecuzioni orchestrali in cui la scolaresca del conservatorio viene messa a contatto con i professori d'orchestra del teatro napoletano, animando in modo rilevante la vita musicale napoletana dentro e fuori in conservatorio.
Dirige numerosi concerti sinfonici con l'orchestra del San Carlo chiamato da Carlo Clausetti nella prestigiosa stagione della Società di Concerti Giuseppe Martucci, e poi come direttore artistico e musicale della Società di concerti del conservatorio. Interpreta musica propria e di repertorio ancora poco diffuso fra cui una grande commemorazione wagneriana nel maggio 1913, composizioni dell'amato Martucci, la prima esecuzione napoletana della Sinfonia fantastica di Berlioz, lo Stabat Mater e La serva padrona di Pergolesi in occasione dell'inaugurazione della sua tomba a Pozzuoli nel 1914.
Nel 1916, in conseguenza di un cambiamento di clima politico al Ministero della Pubblica Istruzione, si acuiscono i conflitti all'interno del conservatorio e, a conclusione di una vertenza protrattasi per più di un anno con la Giunta di vigilanza, l'organo amministrativo istituito in applicazione della legge di riforma del 1912, Fano viene trasferito d'ufficio, e contro la sua volontà, a Palermo, mentre Francesco Cilea, direttore del Conservatorio di Palermo, è trasferito a Napoli. (1)
Note:
|