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Dopo il lungo periodo di formazione musicale sotto la guida di Pollini, questi prepara per l'allievo la prosecuzione degli studi all'estero, ma il progetto non è destinato a realizzarsi: nel 1894 Fano va a chiedere consiglio a Giuseppe Martucci (Capua 1856 – Napoli 1909), all'epoca direttore del Liceo Musicale di Bologna, che gli esprime un calorosissimo apprezzamento e lo invita a restare in Italia e ad entrare a far parte della sua scuola per completare sotto la sua guida gli studi di composizione e di pianoforte.
Inizia così il periodo bolognese di Fano, che in tre anni di intensi lavori porta a compimento l'intero corso di composizione, che comprendeva all'epoca nove anni di studi; per armonia, contrappunto e fuga ha come maestro Cesare dall'Olio (Bologna 1849 – 1906)(1), per la storia e l'estetica musicale Luigi Torchi (Mordano (Bo) 1858 – Bologna 1920)(2), per la composizione e la direzione d'orchestra lo stesso Martucci. Nel 1896 Fano debutta, nella sala dei concerti del Liceo Musicale di Bologna, come direttore d'orchestra e compositore riscuotendo un enorme successo. Emerse il Preludio Sinfonico del signor Guido Alberto Fano […] un lavoro ardito di forma e denso di pensiero che rivela nell'autore una vastità di mente e di studi poco comune. […] L'orchestra vi è trattata con una sicurezza assai rara da riscontrarsi in un giovane, ed in mezzo a quella fitta compagine di figure armoniche strumentali e ritmiche i temi si disegnano con solidità di linea e di colore. L'esuberanza e la gagliardia sono le caratteristiche di un temperamento musicale squisitamente dotato, a cui non manca che la perfezione del proprio equilibrio per creare con vera genialità. La bella e vasta composizione impressionò grandemente il pubblico che non si stancava di acclamare l'autore, ed ebbe anche una lodevole esecuzione dall'orchestra, diretta dall'autore stesso, che anche in questo mostrò spiccate attitudini. (3)
Nel 1897 consegue il Diploma di Maestro compositore a pieni voti e con lode, votazione senza precedenti nei dieci anni in cui Martucci dirige l'istituto bolognese. In tale occasione Martucci gli dona una copia della sua Sinfonia in re minore con dedica: "Al mio allievo prediletto, Guido Alberto Fano, Giuseppe Martucci. Bologna 6 luglio '97".
Nell'estate compie un viaggio di studio in Germania, a Ratisbona, Norimberga, Bayreuth e Monaco, per approfondire la conoscenza della musica tedesca e delle opere di Wagner.
Dopo la morte del padre avvenuta nel 1897 e il matrimonio con Bianca Fano, nel febbraio del 1899, si stabilisce definitivamente nel capoluogo emiliano dove, nel 1900, nasce il suo figlio primogenito, Vitale.
In seguito a concorso, diviene insegnante di pianoforte al Liceo Musicale bolognese, e completa gli studi universitari (iniziati alla facoltà di lettere a Padova) laureandosi in giurisprudenza a Bologna nel 1901, con una tesi dal titolo Della riproduzione per mezzo d'istrumenti musicali meccanici in rapporto al diritto d'autore.
Nel 1903 compone il poema drammatico Astrea, su libretto del poeta Francesco Gaeta (Napoli 1897 - 1927) e pubblica il libro Pensieri sulla musica (7), che contiene alcuni scritti degli anni precedenti. Nel 1904 e nel 1905 intraprende un giro di concerti a Berlino, nella Slesia e a Vienna, dove esegue composizioni proprie o tratte dal repertorio classico e moderno, esibendosi come solista o con il violoncellista bolognese Antonio Certani (Budrio 1879 - 1952), il violinista russo Alexander Petschnikoff (1873-1948), il violoncellista olandese Jacques van Lier (1875-1951) e il celebre Quartetto Olandese. A Berlino conosce Ferruccio Busoni, che gli propone di recarsi a Chicago quale professore di pianoforte, e Richard Strauss che apprezza in particolare il suo modo di suonare: «Vous jouez magnifiquement le piano» (8).
Note:
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