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Nel 1905 Fano partecipa al concorso per il posto di direttore del Conservatorio di Parma e ne risulta unico vincitore su trentasei concorrenti, con giudizio unanime della commissione composta da Nicola d'Arienzo (presidente), professore di alta composizione al conservatorio di Napoli, Stanislao Falchi, direttore di Santa Cecilia a Roma, Giuseppe Gallignani, direttore del regio Conservatorio di Milano , Guglielmo Zuelli, direttore del regio Conservatorio di Palermo e Arturo Toscanini. Fu oggetto, di discussione se, date le condizioni del presente concorso, fosse opportuno sottoporre alla E. V. una terna, ovvero designarle un solo nome, quello del vincitore. Per la seconda volta il progetto di lasciare l'Italia svanisce, e Fano si accinge a dedicarsi al ruolo di direttore, trasferendosi a Parma con la famiglia, che s'ingrandisce nel 1908 con la nascita del secondo figlio Fabio. A Parma il musicista si dedica a riordinare il conservatorio dal punto di vista dell'amministrazione, della disciplina e dell'insegnamento. In particolare rinnova la scuola di composizione, chiamando Ildebrando Pizzetti come insegnante del corso normale e occupandosi lui stesso del corso superiore; fa rinascere con criteri più moderni, ed in annessione all'istituto, la società dei concerti, e fa convergere altri organismi, già esistenti o rinnovati, quali la “Schola cantorum” ed il Regio Teatro, verso «l'unico comune intento d'una solida ed alta educazione musicale degli alunni, dei professori, della città» (2).
Nel 1908 dirige un concerto orchestrale di musica italiana a Teatro Farnese; promuove con Guido Gasperini (Firenze 1865 - Napoli 1942), bibliotecario e professore di storia della musica al conservatorio, la nascita dell'“Associazione dei musicologi italiani”, con sede in città, e del periodico La rinascita musicale. Pubblica l'opuscolo I regi istituti musicali d'Italia e il disegno di ruolo per il Conservatorio di Milano (3) che dà impulso alla legge di riforma degli istituti musicali che andrà in vigore nel 1912; partecipa con letture e comunicazioni ai congressi di musica sacra a Torino, dei musicologi a Ferrara, dei musicisti a Milano e Roma.
È l'apice della carriera di Fano, ci sono trattative per mettere in scena Astrea al Corea di Roma e lusinghieri apprezzamenti ovunque. Nel 1911 il musicista comincia a cercare nuove mete professionali e artistiche, e a interrogarsi sul da farsi per realizzare al meglio le sue ambizioni.
Note:
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